Gallicano, protestiamo contro il cemento - di Andrea Satta

E che ce frega di Gallicano nel Lazio? Non è Roma, non è Milano, ma non è neppure Scampia. Gallicano è solo un posto di cui è difficile parlare. Ascoltare? Ascoltate. Mi scrivono dal Comitato. Nel cuore della tenuta di Passerano, mille ettari di verde e un castello medioevale, sta per sorgere un megacimitero (si dice 120mila loculi, il paese ha 5000 abitanti …), milioni di metri cubi di cemento e pure una centrale a biogas (di cui in molti si cominciano a chiedere quanto sia dannosa per la salute). La Campagna romana ha ricevuto in questi ultimi anni insulti di ogni genere, cementificazioni devastanti per costruire case invendute, quartieri fantasma, e l’ennesimo centro commerciale più grande d’Europa. Finora si era salvato il quadrante est, alle porte di Roma. I mille ettari della tenuta di Passerano ancora intatti per poche ore.
Insopportabile per i padroni del vapore. Non va bene. Stanno per mettere a posto le cose. Uno squarcio che aprirà la strada alla speculazione, alle infrastrutture urbane inevitabili e tonnellate di camion in transito e al seguito. La fine di una oasi, del grano, dei papaveri e tante lucciole, le vedo, vi scrivo da lì. Facciamo così, leggete, formatevi un parere. Io vi allerto. Se il destino di questo ultimo lembo di campagna verde è destinato a morire (e questo genere di cose sapete bene come si orchestra) cerchiamo almeno di averne coscienza concreta.
Preoccuparsi di Gallicano non fa figo per niente. Ma è un paradigma di come funzionano le cose in Italia. Troppo spesso. Confidiamo nella vigilanza che la giunta Zingaretti, in cui abbiamo fiducia, saprà dedicare alla vicenda. Sono sicuro che non accetteranno altro consumo di territorio. Altro scempio della terra di tutti. Perché anche lo sguardo è di tutti e l’aria è di tutti, anche il gas che respiriamo è di tutti e la modificazione del territorio che impone il cemento drammaticamente permanente è per tutti. Sta per succedere una volta di più a Gallicano nel Lazio. Vi allego tutto quello che è stato pubblicato fino ad ora, i link sui soffermarvi (http://comitatopergallicano.blogspot.it/, http://www.gallicanonellazio.rm.gov.it/news/avvisi/bando-di-gara-cimitero-comprensoriale-papa-giovanni-paolo-ii, http://salviamopasserano.blogspot.it/).
Gallicano nel Lazio sta sulla via Prenestina, una strada che se Roma fosse un orologio sarebbe posta alle «tre» del quadrante, per capirci. Trenta chilometri dal centro. Verdissima è la tenuta di Passerano, centinaia le prostitute dell’Est e africane che la punteggiano dondolando il culo al passaggio, sibilando un invito fra le labbra allo sguardo, sesso e pochi soldi in fretta, e nessuno si chiede dove dormiranno la notte prossima e perché sono lì e a chi portano ciò che guadagnano dalle scopate stradali. Ma il resto è un’arcadia. Covoni di paglia, pini da Respighi, cavallerizze e scenari da fiaba, tracce di antichità romane nella tenuta agricola qua e là. Goethe e Stendhal ogni sera a cena.
A noi viene voglia di ribellarci. Il cimitero e il cemento, la centrale a biogas nella tenuta verde proprio no. Per la morte non c’è posto.

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