Gallicano nel Lazio, un incontro pubblico con esperti del settore per dire NO alla centrale a Biogas

Si  è svolto venerdì 28 giugno 2013 a Gallicano nel Lazio  un incontro sull’ argomento: “ Gli effetti negativi per ambiente e salute delle centrali a biogas”  che ha  registrato una partecipazione numerosa ed attenta di cittadini anche dei comuni limitrofi.Hanno preso parte all’incontro il professore  Massimo Campari  del Comitato “Per Gallicano”, Giancarlo Ceci esperto in pianificazione energetica ed energie alternative, la dottoressa Antonella Litta, referente dell’Associazione  Medici per l’ambiente – Isde, il professore Alessandro Pizzi, docente di matematica e fisica, già sindaco di Soriano nel Cimino e autorevole figura dell’ambientalismo scientifico, la dottoressa Gina Pietralunga del comitato di Manziana e coordinatrice dei gruppi  di studio Comitati No Biogas.
Tutti gli interventi  hanno dimostrato che non  vi è  alcun un bisogno di aumentare la produzione di energia elettrica nella regione Lazio e in Italia e che invece   è urgente e necessaria la drastica riduzione del numero delle fonti d’inquinamento già presenti nei nostri  territori.

In particolare la relazione medico-scientifica della dottoressa Antonella Litta, è stata introdotta  con un forte richiamo all’articolo 32 della Costituzione che afferma: ”La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”.
La dottoressa Litta ha sottolineato come proprio dal mancato rispetto di questo articolo fondamentale della nostra Carta costituzionale che ha avuto origine la grave situazione sanitaria  vissuta anche dalle popolazioni della Regione Lazio e connessa al gravissimo stato di inquinamento ambientale  soprattutto a carico dell’aria e delle risorse idriche; un inquinamento che deve essere assolutamente ridotto in tempi brevi anche respingendo progetti di nuovi impianti a forte impatto ambientale e sanitario come quello della centrale a biogas proposto nel comune di  Gallicano nel Lazio.
La dottoressa  Litta ha evidenziato inoltre con dati e studi l’inutilità e la dannosità per salute e ambiente delle centrali a biogas, a biomasse e degli impianti di biodigestione anaerobica. La dottoressa  Litta ha ribadito infine l’urgenza di interventi necessari a ridurre l’esposizione ad inquinanti come prima e vera forma di prevenzione a tutela della salute delle persone e in particolare della salute dei bambini.
Il  professor Alessandro Pizzi ha illustrato il  tema: “ Altre centrali sono necessarie? Necessario è il risparmio e l’uso appropriato dell’energia, per la difesa della biosfera  e dei diritti di tutti gli esseri viventi”.
In questa relazione il professor Pizzi ha dimostrato, con rigore morale ed una consistente quanto inoppugnabile documentazione  scientifica il legame sempre più evidente  tra i cambiamenti climatici che stanno sconvolgendo la vita del pianeta e delle persone e l’uso sbagliato ed irresponsabile dell’energia prodotta attraverso le combustioni di  materiale fossile ovvero petrolio, gas, carbone e derivati.
Il professor Pizzi ha sottolineato anche la necessità di mettere fine subito allo spreco e alla rapina delle  risorse naturali del pianeta e di diffondere e migliorare l’utilizzo dell’energia solare ed eolica,  uniche e vere energie rinnovabili.
Indispensabile e fondamentale anche, così a conclusione del suo intervento, una forte e consapevole  riduzione dei consumi superflui spesso indotti da ragioni di puro profitto, obiettivo da conseguire attraverso scelte di vita più sobrie e rispettose dell’ambiente e dei diritti di tutti gli esseri umani.
La dottoressa Gina Pietralunga  con la relazione “Ruolo del cittadino nella difesa dell’ambiente e della salute” ha portato il saluto e la fattiva esperienza della rete dei comitati  No biogas  che si oppongono  a questo tipo di impianti  che producono effetti devastanti  ed irreversibili sull’ambiente e che vengono costantemente proposti su tutto il territorio nazionale per conseguire, una volta realizzati, importanti incentivi economici in quanto spacciati per fonti  autenticamente rinnovabili quando in realtà lo sono soltanto di nome. Da questo incontro ancora un forte e condiviso appello perché nella regione Lazio si dia la priorità, il massimo dell’attenzione e dell’impegno a programmi di tutela e bonifica ambientale, di sorveglianza dello stato di salute delle popolazioni residenti e si rifiuti decisamente e senza tentennamenti ogni altra scelta, struttura e/o impianto ad alto impatto ambientale e sanitario.
Associazione italiana medici per l’ambiente-Isde (International Society of Doctors for the Environment ) di Viterbo

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